Perché il tema ESG è davvero importante per tutte le aziende
di Tim Management
Gli investimenti a tema ESG (ovvero quelli che si concentrano sulle priorità ambientali, sociali e di governance) si avviano quest’anno a superare i 40 trilioni di dollari di asset, suggerendo che il concetto è ormai profondamente radicato nei mercati globali. È noto che incorporare obiettivi come la sostenibilità nel DNA di un’organizzazione può migliorare l’efficienza operativa, il coinvolgimento dei dipendenti e la resilienza.
Ma, allo stesso tempo, aumenta il numero dei detrattori; molti manager affermano che le loro politiche ESG non hanno portato vantaggi concreti all’azienda. Una possibile spiegazione di questo fatto è che poche aziende integrano le idee legate ai fattori ESG nelle loro strategie di business.
Sebbene oltre il 90% delle società dell’S&P 500 oggi pubblichi rapporti ESG, in Italia sono in totale circa 300, le critiche sembrano aumentare. I critici descrivono l’ESG come “green washing” che può distrarre risorse dalle vere priorità aziendali. Questo anche se molte aziende sono sempre più spesso costrette a prendere decisioni impattanti sui loro risultati di business in risposta alle preoccupazioni crescenti su sostenibilità e inclusione.
Le aziende incaricate di creare valore a lungo termine devono necessariamente affrontare problemi esogeni come le emissioni di gas serra, affermano i senior partner di McKinsey in un interessante articolo appena pubblicato di cui riassumiamo alcune conclusioni.
I temi ESG sono diventati sempre più rilevanti per preparare le organizzazioni ad affrontare con successo il futuro. Ecco cosa si può rispondere agli scettici ESG portando anche alcuni esempi di società che sono riuscite ad abbracciare i fattori ESG migliorando, grazie a questi ultimi, i risultati aziendali.
Cominciamo dalle critiche che non sono nuove e spesso sono quelle preventive poste dai manager più tradizionali, che non vogliono affrontare questi temi per la loro azienda per timore di costi certi e benefici difficili da quantificare, eccone alcune:
- I valori ESG distraggono risorse umane ed economiche dai veri obiettivi aziendali; l’azienda deve produrre risultati economici e i temi ESG possono certamente essere positivi per l’immagine dell’azienda e i suoi brand ma non migliorano il bottom line, anzi spesso producono eventi e comunicazioni estemporanee che dichiarano obiettivi difficilmente raggiungibili.
- Gli elementi che compongono il profilo ESG sono troppi e spesso confliggono tra di loro e con gli obiettivi di business; trovare un equilibrio tra così tante componenti, obiettivi e stakeholders è praticamente impossibile.
- I valori ESG sono difficilmente quantificabili e misurabili. Ancora una volta il problema è la complessità nel trovare una sintesi; se i singoli valori ESG sono in parte misurabili e monitorabili, assegnare a questi molteplici valori un peso corretto è molto più difficile e in un certo senso soggettivo. Non esiste un metodo comune per calcolare i rating ESG che sia universalmente adottato e riconosciuto.
- Inoltre, anche quando i valori ESG sono misurati e monitorati, è molto difficile rapportarli alle performance finanziarie e di business dell’impresa. Non è semplice trovare una correlazione diretta nemmeno considerando singolarmente i settori industriali, e ancora più difficile è costruire un nesso causale valido per più settori. Peraltro i fondi ESG, che sono nati negli ultimi anni, non sempre performano meglio dei fondi tradizionali, nella maggior parte dei casi questo è vero ma, anche in questo caso, non è una regola sempre rispettata.
Le performance aziendali però non sono più sostenibili nel lungo periodo senza un livello adeguato di accettabilità sociale, vediamo perché.
È assodato che un’impresa debba produrre valore nel lungo periodo e questo oggi non è più possibile senza tenere conto dei fattori esterni che possono impattare sui risultati di business; i fattori esterni andranno inevitabilmente a impattare sulle performance dell’azienda anche se non direttamente legati si suoi prodotti o servizi o al livello di competitività rispetto ai concorrenti.
Non si può infatti più prescindere dalla creazione e costruzione di un supporto sociale solido e duraturo da parte di dipendenti, clienti e comunità, perché, in sua mancanza, l’azienda andrebbe piano piano a perdere la sua capacità di produrre risultati positivi di business nel tempo.
I valori ESG rappresentano l’anello di collegamento tra i fattori esterni sociali e i risultati dell’azienda e per questo è fondamentale considerarli e monitorarne i progressi in maniera strutturata.
Ecco, in sintesi, le tre ragioni per cui i valori ESG possono avere un grande impatto per l’impresa:
1 – I fattori esterni da tenere sotto controllo sono sempre di più e sempre più importanti per il sociale;
Ad esempio, il carbon footprint di un’azienda può impattare limitatamente sui suoi dipendenti ma impatta certamente in modo più ampio sulla comunità dove l’azienda opera e contribuisce alla sostenibilità globale in un mondo sempre più monitorato e interconnesso. Le aziende, di fronte a temi come questo, oggetto di ampia discussione pubblica e regolamentazione da parte dei governi nazionali e sovranazionali, non possono più permettersi un approccio conservativo, gli stakeholders si aspettano che le aziende agiscano in modo proattivo e responsabile. Per questo più di 5000 imprese hanno preso un serio impegno per il raggiungimento di un impatto net-zero. Un’altra area di sempre crescente impatto è rappresentata dalle politiche di inclusione adottate dall’azienda, i dipendenti sempre più frequentemente scelgono le aziende dove lavorare in base a criteri di inclusività e rispetto.
2 – Alcune aziende hanno raggiunto grandi risultati grazie ai valori ESG;
Il supporto sociale non è un obiettivo statico, che si raggiunge e si può archiviare, ma un processo dinamico che richiede impegno e un monitoraggio continuo. A differenza dei tradizionali obiettivi finanziari, per raggiungere i quali è sempre possibile trovare alternative finanziarie percorribili, per gli obiettivi ESG non c’è un’alternativa possibile, in una prospettiva di cambi climatici e sociali drammatici non esistono scappatoie per le imprese.
Possiamo considerare i valori ESG come un viaggio, ci saranno ritardi e scossoni, nessun’azienda è perfetta, gli errori sono sempre possibili e ci sono imprevisti che si possono verificare ma il viaggio non si arresta per questo. L’immagine dell’azienda legata alla sostenibilità sta diventando sempre più vitale per la sua sopravvivenza nel medio periodo per cui non è possibile evitare il confronto con questi temi e sperare che le cose si aggiustino da sé. Al contrario, è sempre più necessario per l’impresa trovare un fine, un ‘purpose’ attorno al quale aggregare gli sforzi e allineare il business model e la strategia. La domanda chiave da porsi è ‘cosa perderebbe l’umanità se la nostra azienda scomparisse?’
Le aziende che riescono a trovare e perseguire coerentemente un ‘purpose’ sono quelle che sapranno meglio motivare il team e gli stakeholders e creare valore nel tempo per i clienti e gli investitori.
Ad esempio, Patagonia, azienda produttrice di abbigliamento sportivo e outdoor, che è sempre stata motivata alla salvaguardia del pianeta e il cui fondatore rinuncia alla proprietà dell’azienda per questa causa, oppure Natura&Co, una brand di cosmetici brasiliana, che vuole che gli individui vivano in armonia con sé stessi, con gli altri e la natura e che, per perseguire questo fine, dirige tutti i suoi sforzi in area ESG per difendere l’Amazonia e le sue popolazioni. Queste non sono che due delle aziende che hanno trovato nel proprio purpose una via per perseguire il successo e la perennità.
3 – Il monitoraggio dei valori ESG è solido andrà a migliorare col tempo
I valori ESG sono stati introdotti recentemente e la misura del loro impatto e sviluppo è ancora largamente ‘work in progress’. La misurazione dei valori ESG senza dubbio andrà a migliorare col tempo grazie al contributo e all’esperienza di centinaia di aziende che hanno faticosamente intrapreso questo cammino. Non a caso sono nati e si stanno affermando diversi rating ESG, con differenti provider come MSCI, Refinitiv o S&P Global, che stanno combattendo per affermarsi come lo standard di misura dei valori ESG.
Si andrà a migliorare la loro affidabilità, similmente a quanto accaduto con i report e i rating finanziari, che si sono evoluti e consolidati sotto la spinta degli stakeholders in un processo di lungo e continuo fine tuning. Il fatto che non esista ancora uno standard globalmente riconosciuto, come l’ISFR per i dati finanziari, non significa che la misurazione non debba essere già oggi credibile, rigorosa e accurata.
In conclusione, possiamo affermare che i valori ESG e la ricerca di un ‘purpose’ significativo e impattante sono destinati a diventare i pilastri su cui si fonderà la sostenibilità delle aziende nei prossimi anni, a partire già da oggi.
Per questo TIM Management ha ritenuto importante offrire ai suoi interim manager senior un webinar a cura della Dottoressa Patrizia Giangualano, esperta riconosciuta nel campo della sostenibilità aziendale e della misura dei valori ESG.
Ci sembra ancora più importante mettere a fattore comune la presentazione del webinar per tutti gli imprenditori e i manager interessati a capire meglio questi temi che sono ormai diventati imprescindibili per fare impresa e che, nel nostro paese, sono ancora relativamente poco diffusi e conosciuti.
Scarica la presentazione del webinar
https://share.hsforms.com/1pl8s5t5HRxeyQLiJHaXuAw5dr51
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