Il nostro team

La missione di TIM è quella di supportare le Aziende nelle fasi di sviluppo e/o di ristrutturazione, affiancandole nella gestione del cambiamento

La comunicazione a supporto del turnaround: perché è fondamentale

Un processo di risanamento aziendale si traduce come una forma di cambiamento della struttura organizzativa di un’azienda, caratterizzata inoltre dalla necessità di attuare la ristrutturazione con tempistiche limitate e spesso urgenti. 

Nell’affrontare una crisi aziendale o un periodo finanziariamente complicato, numerosi imprenditori sentono di aver esaurito tutti gli strumenti per far fronte alle difficoltà, trascurando completamente un fattore chiave: la comunicazione.

Il ruolo della comunicazione per un processo di ristrutturazione è infatti fondamentale sia nella sua componente interna, ovvero tutti quelli scambi aziendali e allineamenti interni che devono essere costanti ed efficaci, sia nella sua componente esterna, ovvero quella comunicazione rivolta agli investitori. Ma partiamo dalla prima.

 

Comunicazione interna: conversazione e condivisione per superare la crisi

Quando si parla di comunicazione aziendale non ci si riferisce unicamente agli incontri con i senior manager o ad una sporadica mail di aggiornamento. Si fa riferimento invece a qualsiasi tipo di comunicazione che avviene all’interno dell’organizzazione e che apre canali e nuove relazioni in tutti i livelli di business aziendali.

Spesso, infatti, le informazioni che provengono dai dipendenti, che mantengono un contatto diretto con i clienti e lavorano quotidianamente “sul campo”, possono rivelarsi estremamente utili in un contesto di turnaround, per comprendere cosa funziona maggiormente e cosa non funziona proprio. 

Quali sono dunque le azioni che un imprenditore o manager deve intraprendere per creare un ambiente aziendale in cui possano verificarsi reali scambi conversazionali e attivare una comunicazione diffusa ed efficace nei momenti di difficoltà che necessitano di un processo di turnaround?

  1. Valorizzare le conversazioni
    Quando un’azienda è in crisi, il supporto di tutti i componenti dell’organizzazione è fondamentale. Coinvolgere i propri dipendenti nelle diverse attività e renderli parte integrante della possibile soluzione crea consolidamento e lealtà.
  2. Diffondere una cultura di comunicazione aperta
    L’era digitale offre infinite opportunità di comunicazione e di canali di condivisione, ma è fondamentale non sottovalutare l’importanza degli scambi interpersonali. Creare un ambiente dove è possibile comunicare e interagire liberamente permette di approfondire le relazioni con i dipendenti e conoscere le complessità che coinvolgono il flusso di lavoro e che potrebbero riversarsi anche sui clienti. 
  3. Condividere la visione aziendale
    In un processo di turnaround, una volta che la nuova strategia è stata sviluppata e l’attività dell’azienda inizia a stabilizzarsi, è fondamentale comunicare la nuova direzione in modo chiaro e coinvolgente e assicurarsi che essa venga recepita e condivisa da tutti. Quando tutti i dipendenti comprendono realmente le caratteristiche del nuovo assetto aziendale e gli obiettivi prefissati, diventa più semplice superare la crisi e completare il turnaround.

Comunicare con gli investitori durante una ristrutturazione

Nei momenti di difficoltà, gli investitori esaminano attentamente ogni dettaglio per comprendere al meglio quali sono le prospettive e gli obiettivi dell’organizzazione. 

I manager coinvolti in un turnaround infatti, devono essere in grado di trasmettere un senso di umiltà riguardo a ciò che è andato storto ma allo stesso tempo devono dimostrarsi sicuri nel sapere come correggere gli errori commessi. 

Indipendentemente dal fatto che il turnaround prenda la forma di una ristrutturazione formale o di un reindirizzamento strategico, gli investitori guarderanno con attenzione le più piccole sfumature di ogni affermazione, rapporto, apparizione pubblica e metrica delle prestazioni. 

Come per la maggior parte delle situazioni complesse, non esiste un unico approccio per comunicare efficacemente con gli investitori durante i turnaround, ma come per la comunicazione interna, è possibile individuare alcuni fattori su cui porre l’attenzione. 

  • Comunicare secondo il punto di vista dell’investitore

Un turnaround di successo richiede collaborazione e coordinazione con gamma di parti interessate. 

Comunicare presto e spesso è fondamentale per creare una narrativa coerente e convincere gli stakeholder che il turnaround è una proposta vincente per tutti i soggetti coinvolti.

  • Prestare attenzione ai cambiamenti tra i principali azionisti

Un’analisi approfondita degli investitori interessati può aiutare i manager che stanno attuando il processo di ristrutturazione dell’azienda in difficoltà a valutare il probabile impatto dei vari miglioramenti. Comunicare le proprie azioni e le nuove strategie tramite interviste a giornali o società di comunicazione può rappresentare una scelta intelligente per capire se il cambiamento in atto è valutato positivamente dagli investitori. 

  • Esprimere una visione solida e specifica del futuro dell’azienda

Un’azienda che sta attuando un turnaround deve costruire una visione del futuro dell’organizzazione in maniera dettagliata e convincente, definendo precisamente i piani di azione per superare la crisi.

La nuova proiezione dovrebbe includere anche obiettivi finanziari di alto livello, con uno schema di come saranno raggiunti.


Il valore di un temporary manager nella gestione della comunicazione

L’inserimento di un manager ad interim esperto a supporto dell’azienda nella sua fase di crisi, può rappresentare la scelta migliore per aiutare l’organizzazione e i suoi manager a creare lo slancio di cui hanno bisogno per entrare in una nuova era di creazione di valore.

In TIM Management abbiamo consolidato negli anni numerose esperienze nel risanamento e nel rilancio di aziende in difficoltà e sappiamo come intervenire nella gestione efficace della comunicazione durante una fase così delicata. 

In base alle specifiche esigenze dell’organizzazione, interveniamo prontamente con le soluzioni più efficaci e con l’inserimento del manager più adatto per affrontare le sfide richieste dall’incarico in questione. 

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Ristrutturazione e Temporary Management: come supportare le aziende in difficoltà finanziarie

I gravi effetti della pandemia da Covid-19 hanno generato una diffusa esigenza di interventi tempestivi di ristrutturazione aziendale e di turnaround. Molti imprenditori però, faticano ad accorgersi tempestivamente la necessità di un supporto esterno, rischiando così di aggravare situazioni finanziarie già in parte compromesse.

 

Anticipare la crisi per uscirne più facilmente

Prima ancora di ricevere supporto da una società di consulenza o di temporary management, è infatti fondamentale che l’imprenditore acquisisca la consapevolezza della situazione di crisi della propria azienda e si renda conto che l’intervento di un manager esperto,  che ha già vissuto in prima persona situazioni analoghe è quanto mai opportuno e può essere un fattore critico per la sopravvivenza stessa dell’azienda. 

Secondo un framework sviluppato da Acuity Knowledge Partners, i segnali di una crisi aziendale imminente ruotano principalmente attorno a due tipologie di fattori:

  1. Operativi, ovvero quei segnali che si esplicitano nel deterioramento dei KPI operativi, in licenziamenti di massa, frequenti cambi di gestione, un contesto normativo avverso e una riduzione dei programmi di capex.
  2. Finanziari, e quindi liquidità in calo, flusso di cassa negativo, violazione dei patti di debito, problemi con debiti e crediti, calo dei prezzi delle azioni e delle obbligazioni, crollo della redditività e declassamento del rating del debito.

Una volta che l’imprenditore o i vertici dell’organizzazione hanno compreso lo stato di emergenza, rivolgersi ad una società esterna con anni di esperienza nel settore può spesso rappresentare il primo step per iniziare un processo efficace di risanamento aziendale.

 

Affrontare la ristrutturazione affidandosi ad un manager qualificato

Nella maggior parte dei casi nei quali si manifesta una crisi finanziaria è infatti necessario un intervento di ristrutturazione che prevede un’accurata gestione di situazioni di tensione di liquidità e la creazione di solide relazioni con i creditori

Un progetto di ristrutturazione prevede l’inserimento immediato del manager più adatto per affiancare o guidare il team dell’organizzazione e agire rapidamente per salvaguardare la continuità aziendale. Se l’inserimento viene effettuato in maniera tempestiva ed efficace e il manager inserito possiede le competenze specifiche richieste, il superamento della crisi diventa un obiettivo concreto e realizzabile.

Molte imprese italiane (e non) tendono però a posticipare il ricorso a società in grado di avviare un processo di risanamento della crisi, e le attivano solo quando questa si è già aggravata ed è diventata complessa da superare o addirittura irreparabile.

Per questo motivo, nel caso in cui le aziende siano già entrate in una condizione di grave crisi economica e facciano seriamente fatica a soddisfare gli obblighi finanziari, è importante velocizzare quanto possibile il processo di inserimento di un manager esperto per permettere un intervento tempestivo. 

Il manager qualificato avvierà rapidamente un piano di gestione della crisi e di collaborazione con il management interno, e il reperimento delle risorse finanziarie necessarie al turnaround sarà subito parte integrante dello sforzo di ristrutturazione. 

 

Crisi e restructuring: come interviene un temporary manager

Un servizio di temporary management che sia efficace per il risanamento di un’impresa include innanzitutto una diagnosi iniziale del problema, che verte sull’identificazione dei fattori che hanno provocato le difficoltà finanziarie, sull’identificazione dello stadio della crisi e sulla sua relativa valutazione. 

Viene poi steso il piano di azione, che prevede generalmente una gestione della liquidità a breve termine e dei problemi relativi al capitale circolante. 

L’intervento è inoltre volto a raggiungere un efficientamento dei costi, valutando attentamente priorità ed esigenze aziendali per scegliere e implementare le attività di riduzione dei costi, attraverso la progettazione e l’attuazione dei piani di efficientamento.

Il temporary manager può infine intervenire direttamente sul modello di business, ripensando i modelli operativi del core business, al fine di creare nuovo valore per l’azienda ed aumentare l’efficacia organizzativa attraverso una razionalizzazione delle risorse. 

 

TIM Management: anni di esperienza nel campo della ristrutturazione

A causa del deterioramento dei mercati, l’esigenza di interventi efficaci e tempestivi di turnaround è sempre più diffusa e, per questo, diventa fondamentale per le imprese trovare dei solidi punti di riferimento a cui richiedere supporto.

Con oltre 30 anni di attività sul campo, TIM Management ha accumulato esperienze significative e solide competenze nel risanamento e nel rilancio di aziende in difficoltà.

In base alle specifiche esigenze dell’organizzazione, interveniamo prontamente con le soluzioni più efficaci e con l’inserimento del manager più adatto per affrontare le sfide richieste dall’incarico in questione. 

 

Risanare le imprese in difficoltà dal piano industriale al turnaround

Una tra le cose più importanti per raggiungere e conservare  il successo di un’impresa è il saper valutare lo stato di salute dell’azienda e individuare rapidamente quali sono le aree e le funzioni su cui intervenire con la massima priorità.

Come per le persone, anche per le aziende è fondamentale sottoporsi a un “check up” periodico, soprattutto in momenti come quelli che stiamo affrontando, caratterizzati da forte discontinuità e andamento di mercato poco prevedibile. 

Se la propria impresa entra in crisi, e questo recentemente accade sempre più spesso, bisogna adottare velocemente un piano di risanamento aziendale e dotarsi di tutte le risorse necessaria ad affrontare con successo la situazione.

ll turnaround spesso implica una vera e propria ristrutturazione aziendale e deve essere sempre accompagnato da un’attenta analisi dei punti di forza e debolezza, per capire dove e come intervenire e quali sono le priorità degli interventi. Consiste nel risanamento dell’impresa e nella ristrutturazione dei suoi debiti, attraverso l’attuazione di un insieme di azioni gestionali volte ad arrestare il declino dell’azienda. Bisogna innanzitutto valutare l’opportunità̀ del turnaround  analizzando con attenzione e profondità performance del periodo precedente, cercando di indentificare i driver per migliorarle:

  1. diagnosi prima fase
  2. individuazione dei sintomi della crisi
  3. diagnosi seconda fase
  4. scelta della strategia (turnaround)

Una prima fase di diagnosi consiste nell’individuazione delle cause principali della crisi:

– analisi della situazione economico-finanziaria

– scelta dei clienti sui quali investire (vecchi/nuovi) 

– costi da sostenere per strappare i clienti ai rivali

 

Successivamente si procede ad analizzare i sintomi della crisi, quali:

  • Rapida diminuzione dei profitti operativi
  • Riduzione notevole della liquidità
  • Riduzione delle quote di mercato da 12-24 mesi
  • Demotivazione dei collaboratori
  • Abbandono dei manager migliori
  • Peggioramento qualità dei prodotti
  • Aumento delle scorte
  • Contrazione della R&S, del lancio di nuovi prodotti e delle spese di marketing
  • Capacità operativa utilizzata meno del 60%

 

In una seconda fase di diagnosi ci si impegna a valutare:

  1. le condizioni del settore (redditività, attrattività) 
  2. la capacità di rilancio dell’impresa

 

Per concludere infine con la scelta della strategia di turnaround. 

Le fasi e i alcuni dei principi applicabili alle situazioni di turnaround sono:

  • “Fermare l’emorragia”: ad esempio cogliere i vantaggi immediati derivanti dalla cessazione di una produzione o di una linea di prodotti che perde significativamente fatturato o brucia cash flow velocemente.
  • Cash management: per il controllo del cash flow è importante che le spese di un certo ammontare siano autorizzate dal responsabile del turnaround.
  • Accumulare dati: raccogliere informazioni e attivare un sistema articolato per il monitoraggio dei KPI principali.
  • Stabilire chi guida: scegliere se introdurre una nuova leadership o consentire a chi ha subito il declino di mantenere la guida, riorientandone i comportamenti.
  • Valutare la capacità operativa: ovvero porsi due domande fondamentali sull’innovazione, necessarie per attivare la possibilità di per rilanciare i ricavi con nuovi prodotti:
  • a)  la capacità produttiva è adeguatamente utilizzata o c’è ancora
    spazio per nuovi prodotti?
  • b)  se c’è, come implementare la produzione dei nuovi prodotti senza intaccare l’operatività degli esistenti?
  • Se le risposte sono positive si può decidere di aumentare il fatturato e auspicabilmente la redditività̀ con un investimento minimo tramite nello sviluppo di nuovi prodotti

 

Il processo di turnaround si deve avviare solo nel convincimento che il settore non sia condannato a un declino inesorabile, oppure che, anche in una fase di declino, l’impresa possa conquistare quote di mercato e mantenere comunque una buona redditività̀.

 

Il turnaround deve garantire un recupero sostenibile nel tempo, che può essere stabilito sulla base delle seguenti considerazioni:

 

  • L’azienda è in grado di generare nel tempo un livello di redditività adeguata e sostenibile.
  • L’azienda si è posizionata, o ha posto le premesse per farlo, con un vantaggio competitivo difendibile, o di portafoglio prodotti, o con una struttura di costi di produzione o teconlogie proprietarie, tali da impedire l’accesso alla concorrenza a prezzi competitivi, o, infine, di barriere all’entrata basate su economie di scala.
  • L’azienda presenta una strategia difendibile e realistica, assistita da un management competente ed esperto.

L’intervento di turnaround è un processo altamente strutturato che deve tenere in considerazione i complessi rapporti con gli stakeholders interni ed esterni all’azienda in crisi, con l’obiettivo di:

  • Assicurare una continuità a breve termine del business.
  • Intervenire sui fattori critici strutturali e non solo sui loro sintomi più evidenti.
  • Procedere con approccio sufficientemente olistico e cioè tale da risolvere le aree problematiche per quanto possibile in maniera coerente tra di loro.
  • Porre le basi per un veloce recupero di una situazione economica sostenibile per l’azienda e per il successivo rilancio competitivo.

 

Considerando che, come evidenziato in una ricerca di Gething, l’84% delle aziende in crisi dimostra di avere un management inadeguato, e che questo è un fattore ancora più critico per le aziende di dimensioni limitate e operanti nei settori tradizionali, un turnaround di successo dovrebbe prevedere, nella stragrande maggioranza dei casi l’intervento di un Turnaround Manager (TM) con esperienza specifica di gestione della crisi. Molto spesso al Turnaround Manager è opportuno affiancare una squadra di Interim Manager per le funzioni chiave, che aiutino a gestire rapidamente la crisi e ad adeguare le competenze del management interno dell’azienda. 

TIM Management affianca gli imprenditori italiani da più di trent’anni, supportando la crescita aziendale e aiutando l’organizzazione a gestire il cambiamento.