Il nostro team

La missione di TIM è quella di supportare le Aziende nelle fasi di sviluppo e/o di ristrutturazione, affiancandole nella gestione del cambiamento

Come cambierà il futuro del venditore della digital revolution?

Abbiamo un problema: solo il 3% degli acquirenti si fida di noi. Alcuni ipotizzano che uno dei primi lavori che verranno rimpiazzati dell’intelligenza artificiale sarà quello del venditore.

Ma, prima di andare a dare le dimissioni, voglio che ricordiate che più tecnologia significa più esigenze uniche dell’acquirente, il che significa che sarà richiesto un grado più elevato di attenzione e personalizzazione del servizio. Le vendite e i venditori non scompariranno ma cambieranno radicalmente.

Immergiamoci nei cambiamenti più importanti che il mondo delle vendite di oggi, per poi guardare all’impatto che il progresso tecnologico avrà sui venditori di domani.

Il futuro delle vendite: Il fattore strategico

L’innovazione nelle vendite è legata alla tecnologia che sta spingendo il settore in avanti, ma è altrettanto legata a tutto ciò che sta portando risultati reali con i clienti di oggi. Ecco le chiavi strategiche per ottenere risultati reali nel moderno scenario di vendita.

Amore per i problemi del cliente

Se ami la tua famiglia, è probabile che valga la pena passare del tempo con loro. Se amate il calcio, la vostra domenica sarà probabilmente dedicata allo stadio per una buona parte dell’anno. Ma se amate i problemi dei vostri clienti, è importante trovare la risposta giusta a ciò che li affligge. Non una risposta qualsiasi, ma la risposta giusta. E questo significa che a volte dovrete dire “no”. Se non c’è un prodotto adatto, o se non credi di poter generare più entrate, o aiutarli a raggiungere meglio i loro obiettivi, allora potrebbe essere il momento di ritirarsi. Certo, probabilmente si può forzare una vendita, ma cosa succede a tre mesi di distanza? Questo cliente sarà scontento e tu non avrai fatto nessun passo avanti, anzi…

Conoscenza del prodotto

Ammettiamolo, le vendite digitali sono un settore complesso. Ci sono più di 7.000 fornitori di soluzioni solo nel settore delle tecnologie di marketing. Queste aziende stanno lottando per la stessa quota di ricavi, sostenendo una moltitudine di offerte per soddisfare le esigenze di un milione di clienti. Come potete far risaltare la vostra offerta tra la folla?

Il primo pezzo del puzzle è semplicemente la passione per il prodotto. Se non riesci ad entusiasmarti davvero per quello che stai vendendo, perché un potenziale cliente dovrebbe entusiasmarsi per il tuo prodotto?

Il prossimo tassello del puzzle è quello di adottare un approccio basato sui fatti. Hai davvero bisogno di avere sttistiche e recensioni sul web perché i consumatori possono fare più ricerca che mai. Se sei in una chiamata e tiri fuori alcuni numeri da un cappello per cercare di convincere qualcuno la prima cosa che faranno dopo quella chiamata è afferrare il loro smartphone e fare una ricerca su Google per vedere se hai detto la verità.

Il futuro delle vendite nella digitalizzazione

Professionalità

La tecnologia sta cambiando alla velocità della domanda dei consumatori, a volte il cambiamento più imprevisto non è affatto un cambiamento. Per quanto la tecnologia si sia evoluta per rendere la vita di un venditore molto più facile, una cosa che non è cambiata è l’aspetto della professionalità.

Al telefono, in occasione di una conferenza, in una caffetteria, in una concessionaria o in qualsiasi altro luogo; gli addetti alle vendite devono ancora portare con sé un alto livello di professionalità. Ma cosa significa esattamente?

Si tratta di avere fiducia in se stessi e nel prodotto/servizio che si vendete. Si tratta di essere puntuale per tutte le vostre riunioni e chiamate, e di rispettare sempre le promesse fatte. Professionalità è essenzialmente padroneggiare il mestiere delle vendite e creare clienti affettuosi e fedeli.

Il futuro delle vendite: Il fattore tecnologico

E’ qui che ci immergeremo in parole come “intelligenza artificiale”, “automazione”, “automazione” e tutto ciò che riguarda le vendite digitali.

I prossimi 12 mesi

Perche’ dovremmo preoccuparci di guardare a 12 mesi? Quanto può davvero cambiare in un anno? Molto. Con l’innovazione tecnologica e l’automazione in continua espansione, dobbiamo tutti imparare ad essere più lungimiranti, altrimenti saremo tutti lasciati indietro. Ecco alcuni dei principali cambiamenti tecnologici che potete anticipare:

Tecnologia per incrementare le vendite

Nel 2019, quando il tempo è diventato il costo maggiore di tutti, è stata data una maggiore enfasi sullo sviluppo di chiare strategie per incrementare vendite. Questo è l’anno in cui ci si concentrerà sull’efficienza – efficienza nel processo di integrazione e nello sviluppo delle migliori competenze nei team di vendita – e sull’utilizzo della tecnologia per migliorare l’efficacia.

Incrementare le vendite diventa difficile perché ogni organizzazione ha un processo unico ed esigenze uniche, rendendo difficile l’implementazione di una soluzione “unica per tutti”. Fortunatamente, le aziende hanno accesso a più dati che mai. Questi dati possono essere utilizzati per creare programmi personalizzati di on-boarding e coaching, scenari di vendita simulati e molto altro ancora. Alcune soluzioni specifiche per aiutare in questo processo di sviluppo saranno:

Il tuo CRM di vendita e marketing. Se si utilizza Hubspot, Salesforce o un CRM white lable, si avrà accesso a una tonnellata di dati e intuizioni per supportarli. Queste intuizioni possono aiutarvi a strutturare la vostra nuova strategia incremento delle vendite.
Una volta stabilito un piano, è possibile sfruttare la tecnologia come MindTickle per aiutarvi a organizzare e implementare la vostra strategia.

Intelligenza artificiale e vendite
L’intelligenza artificiale aprirà numerose porte per i venditori e offrirà il potenziale per migliorare notevolmente la produttività. Gli addetti alle vendite saranno in grado di appoggiarsi sempre di più ai loro computer, ai loro CRM e ad altri strumenti.

Conclusione
Probabilmente i venditori non verranno sostituiti dai robot nei prossimi 30 anni ma ci saranno grandi cambiamenti.

I cambiamenti strategici a cui potete prepararvi sono:

  • La necessità di innamorarsi dei problemi dei vostri clienti
  • Adottare una mentalità di consulenza/coaching
  • Mantenere la professionalità
  • Diventare creativo

I cambiamenti tecnologici a cui puoi prepararti sono:

  • Seguire le tecnologie giuste per incrementare le possibilità di vendita
  • Più IA e meno compiti ridondanti

Come L’oreal ha attuato una digital transformation

Il digitale, soprattutto grazie al mondo mobile, ha cambiato radicalmente il modo in cui le persone consumano i media, sviluppano le preferenze del marchio e scelgono i prodotti. Essere in grado di aiutare un consumatore a testare un’acconciatura davanti allo specchio in qualsiasi momento, in qualsiasi parte del mondo, sembrava un sogno irraggiungibile per i professionisti del beauty marketing. Ma grazie al mobile, ora è una realtà.

Per questo motivo, L’Oreal ha riconosciuto che il digitale non poteva continuare ad essere semplicemente un canale di comunicazione , ma doveva far parte di tutta la vita e il processo di customer journey del brand.

Ascoltiamo ora alcuni suggerimenti di Marie Gulin-Merle, CMO di L’Oréal USA

Suggerimento per la trasformazione digitale #1: Renderla personale

Grazie al mobile, i consumatori hanno ora uno stilista personale, un parrucchiere e un truccatore a portata di mano, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Per essere sicuri di essere presenti e utili ogni volta che i nostri clienti hanno bisogno di noi, dobbiamo offrire qualcosa di più di semplici prodotti personalizzati. Abbiamo bisogno di un’esperienza digitale personalizzata.

Abbiamo lanciato Makeup Genius, un’applicazione mobile che permette ai consumatori di provare virtualmente il trucco. L’applicazione scansiona il volto di un cliente, analizza più di 60 caratteristiche, poi mostra virtualmente come vari prodotti e miscele di tonalità possono essere utilizzati per ottenere diversi look, in tempo reale. I consumatori possono selezionare l’aspetto che preferiscono e ordinare direttamente i prodotti giusti con la semplice pressione di un pulsante. Mentre l’applicazione traccia come il cliente lo usa e cosa acquista, impara le loro preferenze, fa inferenze basate su scelte simili dei clienti e personalizza le sue risposte.

Questa applicazione è una risorsa unica sia come canale di branding per il coinvolgimento dei clienti, sia come raccoglitore di informazioni. Ci permette di comprendere le esigenze dei nostri utenti fedeli e di personalizzare per loro esperienze di assistenza. Ora abbiamo più di 20 milioni di clienti per i quali possiamo fornire un’esperienza personalizzata.

Suggerimento per la trasformazione digitale #2: Sfruttare la potenza dei dati

Per la maggior parte dei nostri clienti, il viaggio di acquisto inizia online, quindi dobbiamo prestare attenzione a ciò che cercano. Per lanciare la nostra linea di make-up Maybelline Master Contour, abbiamo collaborato con Google per conoscere le domande e le preoccupazioni specifiche dei consumatori, in modo da poter meglio identificare, prevedere e soddisfare le loro esigenze.

Abbiamo suddiviso il nostro pubblico in tre gruppi e abbiamo deciso di concentrarci sui consumatori “contour-me-quick“. Si tratta di donne che esprimono il desiderio di acquisire abilità di contouring, ma pensano che sia troppo difficile o che richieda troppo tempo. Abbiamo realizzato una serie di rapidi video su YouTube che demistificano l’arte del contouring in tre semplici passi. I video sono stati personalizzati in base all’intento e ai dati demografici, per assicurarci di rispondere alla domanda primaria posta dal cliente. Abbiamo dato loro i migliori consigli per il colore della pelle e il tipo di pelle.

Questo approccio basato sui dati ci ha aiutato a raggiungere più di 9 milioni di persone con i nostri video in questo segmento di clienti chiave. Più di 9 milioni di volte siamo stati in grado di aiutare i consumatori a trovare i consigli che stavano cercando.

Suggerimento per la trasformazione digitale #3: Storytelling

Mentre siamo in grado di raggiungere i consumatori in molti momenti della loro giornata, la concorrenza per la loro attenzione è più forte che mai. Affinché i consumatori si impegnino a seguire un brand ed il suo storytelling, la sua importanza deve essere dimostrata rapidamente. Dobbiamo allineare il nostro messaggio, la nostra creatività e i media in modo convincente, e questo significa accelerare la narrazione.

E a volte bastano pochi secondi per trasmettere il nostro messaggio. Quando abbiamo lanciato il nostro Root Cover Up spray, abbiamo creato un annuncio su YouTube che ha dimostrato il valore fondamentale e l’utilità del prodotto nei primi sei secondi. I consumatori che amavano ciò che vedevano potevano scegliere di guardare il video completo e saperne di più.

In conclusione

Rendi il processo di trasformazione digitale molto personale. Le esperienze migliori e più memorabili sono quelle che sentiamo più umane. Trovare modi per essere rilevanti e di assistere gli individui nei momenti di bisogno.

Sfruttare il potere dei dati. I vostri clienti lasciano impronte digitali ogni volta che cercano o guardano un video. Queste azioni contengono intuizioni potenti, che possono essere utilizzate per prevedere le esigenze dei clienti e istrutturare le vostre strategie di marketing.

Storytelling. Prova nuovi modi creativi per raccontare storie e per coinvolgere meglio i consumatori.

Sistemi di allerta: sono già legge? Scopriamolo insieme

Dove vengono citati i sistemi di allerta?

I Sistemi di Allerta fanno parte della recente legge n. 14/2019 pubblicata il 14 febbraio 2019 e diventata efficace nei successivi 30 giorni, ovvero dal 16 marzo 2019. I Sistemi di Allerta sono disciplinati dal Codice della Crisi di Impresa, in particolare nell’art.13 e seguenti. 

Quindi le aziende, dal marzo 2019, italiane hanno un altro obbligo a cui sono richieste di adeguarsi. L’appuntamento con i verificatori di questo adempimento (che sarà trattato in un nostro prossimo post) deve essere accuratamente preparato al fine di evitare sanzioni ammnistrative e penali. 

Sistemi di Allerta: quanto tempo ha l’imprenditore per adeguarsi? 

La legge ha concesso 18 mesi, dalla data di entrata in vigore, alle imprese per adottare i Sistemi di Allerta proprio in considerazione della delicatezza dell’argomento e dei tempi necessarie per capire la nuova normativa e per adeguare la struttura aziendale alla nuova richiesta. Pertanto la prossima scadenza è ad Agosto 2020. 

Sindaci ed Amministratori sono chiamati fin da subito ad entrare nel merito di questa legge, altrettanto importante come la Dichiarazione dei Redditi o la redazione del Bilancio al fine di arrivare all’appuntamento del prossimo anno, compliant o detto in italiano adeguati ed in linea con la nuova legge. 

Nei prossimi post parleremo dei bilanci che saranno approvati nel prossimo anno, ma prima dell’agosto 2020. Devono già fare riferimento ai sistemi di allerta? 

Sistemi di allerta: sono già legge?

Sistemi di Allerta: come nasce la legge? 

Per completezza mi piace ricordare come nasce questa legge e ricordare che, nell’ottica della razionalizzazione e semplificazione, il legislatore ha voluto adottare un vero e proprio Testo Unico. E’stato un Testo Unico il cui processo di formazione affonda le radici nei primi anni di questo secolo, e che ha visto inizialmente la ripetuta modifica della legge fallimentare, anche attraverso sostanziali modifiche ad esempio del Concordato Preventivo. 

Ma è poi nel 2015, con la costituzione della Commissione Parlamentare Rorhdorf di riforma della disciplina della crisi d’impresa, che ha avuto inizio il percorso concreto che ha portato alla legge oggi in vigore. 

Tutte le forze politiche parlamentari ne sono state sostenitrici, dalla sinistra alla destra incluse forze populiste come il Movimento 5 Stelle e la Lega. E bisogna anche ricordare che una forte spinta arriva dalla Comunità Europea e dalla BCE. Scopo ultimo della legge è quello di preservare il sistema finanziario. Avremo modo di parlarne. 

Quali sono gli imprenditori coinvolti nelle normative sui sistemi di allerta?

Sistemi di Allerta: quali imprenditori sono coinvolti?

A chi si rivolge la legge?

Il nuovo Testo Unico della Crisi d’Impresa introduce sostanziali modifiche al Codice Civile in tema di individuazione della modalità di conduzione dell’azienda. E’ una svolta epocale che obbliga l’imprenditore a concentrarsi sull’assetto organizzativo e contabile anche al fine di essere nelle condizioni di rilevare tempestivamente un’eventuale crisi. 

E’ opportuno da subito sgomberare il campo da eventuali fraintendimenti che potessero insorgere relativi alla norma che disciplina l’obbligo di adozione del collegio sindacale o del revisore. 

Sistemi di Allerta: quali sono i parametri minimi? 

  • 4 milioni € di ricavi,
  • 4 milioni € di attivo
  • 20 dipendenti 

Questi i parametri di soglia al di sopra della quale scatta l’obbligo di nomina. Ma attenzione, questo nulla ha a vedere con la richiesta del nuovo Testo Unico. Non esistono limiti dimensionali all’applicazione del principio di gestire l’impresa con un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile. 

I Sistemi di Allerta: quali imprenditori sono coinvolti?

Risulta utile paragonare il testo dell’art.2086 cc oggi in vigore ed il precedente testo.

Testo oggi in vigore: 

“ 1. L’imprenditore è il capo dell’impresa e da lui dipendono gerarchicamente i suoi collaboratori.

2. L’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale.” 

Testo precedentemente in vigore: 

“ 1. L’imprenditore è il capo dell’impresa e da lui dipendono gerarchicamente i suoi collaboratori.” 

La nuova legge introduce per tutti gli imprenditori, da quelli micro ed individuali a quelli organizzati sotto forma societaria, società di persone o società di capitali, una unitaria richiesta di operare l’impresa tramite un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato, richiesta che prima dell’introduzione della legge era previsto esplicitamente solo per le società di capitali. 

La nuova legge, pertanto, richiede uno sforzo evolutivo a tutti gli imprenditori ovvero di strutturarsi in modo tale che con il supporto di una moderna e razionale organizzazione delle funzioni aziendali, dei processi produttivi e decisionali, si abbia il raggiungimento dell’obiettivo ultimo dell’impresa. 

Tale obiettivo si può individuare nella continuità aziendale e la continuità aziendale si potrà mantenere solo se la eventuale crisi e gestita in maniera consapevole e proattiva. 

Sistemi di allerta: come raggiungere l’obiettivo? 

Solo uno strutturato sistema di controllo di gestione permette di raggiungere questo obiettivo e soprattutto permette ad altri soggetti terzi, si pensi ad un Tribunale, che in un susseguente futuro leggano le azioni intraprese e le giudichino alla luce di una ferrea razionalità basata sui numeri. 

L’inesistenza stessa di un sistema amministrativo e contabile adeguato e previsivo potrebbe proiettare automaticamente una luce sinistra sull’imprenditore che non l’ha costituita per tempo. 

Il giudizio e l’irrogazione delle sanzioni e pene sarà una conseguenza logica. 

A confermare quanto sopra, in un’ottica più ristretta della situazione di crisi debitoria, è l’art.3 del Testo Unico, rubricato ‘Doveri del Debitore’ che obbliga il debitore a rilevare tempestivamente lo stato di crisi. 

Sistemi di allerta: in conclusione 

In conclusione tutti gli imprenditori devono dotarsi di un efficace sistema di Controllo di Gestioni che sia disegnato e strutturato a misura sulla specifica organizzazione, sullo specifico sistema amministrativo e contabile. 

I sistemi di allerta sono già legge?

I Sistemi di Allerta: quali imprenditori sono soggetti all’organo di controllo?

I Sistemi di Allerta: quali società sono soggette all’organo di controllo – si srl e spa, no snc e sas

Il nuovo Testo Unico della Crisi d’Impresa modifica il Codice Civile all’art. 2477 in tema di obbligatorietà dell’organo di controllo o del revisore, di fatto aumentando il numero di società che sono soggette a questa norma. In base alle stime apparse elaborate da gestori di dati pubblici l’incremento della platea è di circa 80-90mila unità.
La ratio della norma è facilmente comprensibile. Da una parte il legislatore vorrebbe che le aziende si dotassero di un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile dall’altra, per raggiungere questo risultato, propone ed impone all’imprenditore di farsi aiutare dal un soggetto qualificato come i Sindaci o in Revisori. 

Pertanto, solo l’impresa che opera attraverso le società di capitali (società per azioni o società a responsabilità limitata) dovranno adeguarsi e adottare un organo di controllo.
Sono escluse tutte le società di persone (società semplici, società in nome collettivo e società in accomandita semplice) e l’imprenditore individuale.

I Sistemi di Allerta: la regola dei 4 milioni di Attivo e Ricavi oltre ai 20 dipendenti medi

Al fine di individuare le aziende che sono soggette a questi controlli il legislatore ha individuato tre parametri esposti nell’art. 2477 comma terzo del Codice Civile, dal titolo ‘Sindaco e Revisore legale dei conti’:

“La nomina dell’organo di controllo o del revisore è obbligatoria se la società:

1) ha superato per due esercizi consecutivi almeno uno dei seguenti limiti: 

2) totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 4 milioni di euro; 

3) ricavi delle vendite e delle prestazioni: 4 milioni di euro; 

4) dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 20 unità”

I limiti dimensionali esposti in questo articolo sono il frutto di un dibattito politico. Originariamente i valori erano rispettivamente di 2 milioni per l’attivo, 2 milioni per i ricavi e 10 unita per il personale dipendente. Nel maggio 2019 sono stati incrementati per decreto ai valori di 4,4,20.
Le regola è molto stringente in quanto anche se solo UNO di questi limiti è superato scatta l’obbligo, superamento continuativo per DUE esercizi consecutivi. Non rilevano pertanto le situazioni infrannuali.

I Sistemi di Allerta: quali imprenditori sono soggetti all’organo di controllo?

I Sistemi di Allerta: da quale data scatta l’obbligo dei sindaci

La decorrenza dell’obbligo è stata concomitante con l’entrata in vigore della legge (16 febbraio 2019). Tuttavia, il legislatore ha concesso un ampio spazio di tempo per adeguarsi, stabilendo la data del 16 dicembre 2019 per la nomina del sindaco o revisore.

Per la prima applicazione della legge si è fatto riferimento ai limiti dimensionali ricavabili dagli esercizi 2017 e 2018.

I Sistemi di Allerta: bilanci non depositati o non approvati

La nomina è dovuta anche quando i bilanci non sono stati depositati, essendo tale adempimento relativo alla pubblicità dell’informativa aziendale.

Non è possibile arrivare alla stessa conclusione nel caso i bilanci non siano stati approvati. In tale situazione è opportuno, a parere di chi scrive, provvedere comunque alla nomina. Infatti, la presenza di un organo di controllo permetterà di incanalare il soggetto societario, se non ad adempiere agli obblighi di informativa, almeno a permettere che un organo di controllo manifesti lo stato di crisi agli organismi di composizione della crisi (OCRI). Permettendo così ai responsabili di diritto della società di avvalersi delle misure premiali penali ed economiche previste dal nuovo Testo Unico.

La motivazione di questa data del 16 dicembre è legata all’entrata in vigore del Testo Unico della Crisi di Impresa o meglio dell’efficacia delle norme relative ai Sistemi di Allerta. Data fissata per l’Agosto 2020. A quella data le società che si trovano in stato di crisi dovranno essere automaticamente intercettate attraverso l’azione dell’organo di controllo, che avrà monitorato l’esercizio 2019 ed una parte del 2020.