In quest’epoca storica stiamo imparando a convivere con la diversità e a vederla non come un limite, bensì come un valore aggiunto. Le imprese degli ultimi anni stanno acquisendo una nuova fisionomia evolvendosi di pari passo con i propri dipendenti, assecondando le loro esigenze e quindi modificando anche la loro cultura.
A partire dagli anni’ 80 il mondo del lavoro ha cominciato a cambiare. La presenza femminile è aumentata, ci sono stati cambi demografici, migrazioni, l’aumento dell’età media dei lavoratori, la globalizzazione e l’attenzione sempre maggiore a temi di multiculturalità e disabilità.
Questi cambiamenti hanno portato allo scenario socio economico una crescente complessità richiedendo un maggiore sforzo da parte delle imprese per coordinare ed integrare queste diversità al loro interno.
Secondo una ricerca LinkedIn i ruoli di “Head of Diversity” sono più che raddoppiati (+107%) nel periodo 2015-2020 e anche in Italia questo trend sta prendendo piede. L’Istat stima che nel 2019 il 20,7% delle imprese abbia adottato una misura non obbligatoria per legge per poter valorizzare e gestire la diversità.
Le imprese sono oggi più che mai chiamate a gestire le differenze presenti nella forza lavoro analizzando i fabbisogni di ognuno ed adeguandosi di conseguenza, adattando quindi l’ambiente di lavoro e la cultura aziendale alle esigenze di ogni lavoratore.
Gestire la diversità è un buon allenamento per un’azienda per imparare a gestire il cambiamento, perché alla fine è di questo che si tratta; è un cambiamento che spinge l’impresa ad assumere un nuova identità più aperta all’integrazione rispetto a prima, riconoscendo che le persone non rappresentano un insieme omogeneo ed indifferenziato e che non esiste peggior discriminazione che trattare tutti allo stesso modo.
Per imparare a gestire la diversità i manager devono sviluppare nuove skills e per questo nasce il Diversity Management. Con questa figura l’azienda transita non occupandosi più della “gestione delle risorse umane” ma alla “gestione consapevole delle diversità delle persone”
Alcuni degli obiettivi di questa nuova funzione sono:
- la creazione di un contesto lavorativo inclusivo
- il contrasto deciso a tutte le discriminazioni
- impiegare e valorizzare il contributo che ogni soggetto può dare per il perseguimento degli obiettivi aziendali
Valorizzare la diversità è un’azione di carattere qualitativo e ha l’obiettivo di creare un ambiente in cui ogni individuo si sente valorizzato, pur mantenendo le proprie peculiarità.
Diversity Management: vantaggi e benefici
Molti studi hanno dimostrato come l’introduzione di politiche sul diversity management abbiano impattato positivamente la performance aziendale. In uno studio condotto dalla Commissione Europea nel 2003 – Costi e Benefici della Diversità – sono state analizzate 200 imprese comunitarie e sono emersi diversi benefici comuni alla gran parte di esse.
Innanzitutto, l’impatto che queste politiche di gestione hanno sul lavoratore non sono indifferenti. In un ambiente dove la diversità del lavoratore è assecondata ed integrata con la cultura aziendale si è notato come il benessere e la soddisfazione personale aumentasse, insieme allo spirito di gruppo. Questo benessere del lavoratore si traduce in maggior efficienza e l’impresa ne beneficia sia dal punto di vista economico che strategico.
Ecco un elenco non esaustivo dei vantaggi riscontrati:
L’accesso a nuovi gruppi di potenziali lavoratori: essere favorevoli ad includere personale con un background diverso amplia il bacino di scelta tra i lavoratori ed è uno dei motivi principali per la quale le aziende decidono di implementare il diversity management.
Maggiore motivazione ed efficienza: il dipendente che viene rispettato, tenendo in considerazione la sua diversità, e valorizzato è più motivato a dare il meglio di sé, aumentando sia a livello qualitativo che quantitativo il lavoro svolto e contribuendo ad aumentare complessivamente l’efficienza e la produttività dell’azienda.
Migliori opportunità di mercato e maggior vantaggio competitivo: avere un forza lavoro diversificata consente di essere più sensibili ai bisogni dei propri interlocutori e clienti, capendoli meglio e quindi avendo un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza.
Attrazione delle risorse migliori: un’impresa che sa accogliere le diversità ed è libera dai pregiudizi ha più possibilità di attrarre i talenti migliori e fare in modo che rimangano in azienda più a lungo.
Riduzione dei costi: una forza lavoro soddisfatta ed integrata nel sistema organizzativo permette di ridurre i tassi di assenteismo.
Incremento della creatività e dell’innovazione: un mix di risorse umane, appartenenti a contesti diversi con un background diversificato, alimenta lo sviluppo e la creatività guidando l’innovazione dell’azienda, garantendone quindi la sopravvivenza.
Maggiore flessibilità e migliore attitudine al problem solving: adottare il diversity management rende l’azienda più incline ai cambiamenti sia interni che esterni e permette di affrontarli in maniera più veloce e a costi più ridotti. Avere punti di vista diversi, contribuisce senza alcun dubbio ad un problem solving più efficace.
Miglior reputazione e immagine aziendale: tutti i benefici elencati sopra hanno un effetto diretto sull’organizzazione e sull’immagine esterna dell’azienda.
L’inserimento nel PNRR di un riferimento alla certificazione della parità di genere è l’ultima conferma di come la diversità e l’inclusione siano ormai temi fondamentali per le aziende.
Saper gestire la diversità e l’inclusione dei lavoratori è ormai un requisito ineludibile sia per la produttività dell’azienda che per l’immagine dell’organizzazione. Molti fondi di investimento, ad esempio, sono molto attenti alle politiche di diversity management.
Il Diversity & Inclusion manager è un professionista delle Risorse Umane sempre più indispensabile per le aziende. TIM Management grazie alla sua rete di oltre 3000 manager, può offrire i migliori consulenti nel settore, in grado di valorizzare la diversità, di accelerare il processo di innovazione e sviluppo, di aumentare la redditività e la produttività aziendale. Tutto questo grazie alla profonda esperienza nel ruolo e nel settore di appartenenza che permette loro di pianificare rapidamente le attività necessarie e più adeguate a raggiungere i risultati desiderati.