Sistemi di allerta - approfondimento

La missione di TIM è quella di supportare le Aziende nelle fasi di sviluppo e/o di ristrutturazione, affiancandole nella gestione del cambiamento

Sistemi di allerta: sono già legge? Scopriamolo insieme

Dove vengono citati i sistemi di allerta?

I Sistemi di Allerta fanno parte della recente legge n. 14/2019 pubblicata il 14 febbraio 2019 e diventata efficace nei successivi 30 giorni, ovvero dal 16 marzo 2019. I Sistemi di Allerta sono disciplinati dal Codice della Crisi di Impresa, in particolare nell’art.13 e seguenti. 

Quindi le aziende, dal marzo 2019, italiane hanno un altro obbligo a cui sono richieste di adeguarsi. L’appuntamento con i verificatori di questo adempimento (che sarà trattato in un nostro prossimo post) deve essere accuratamente preparato al fine di evitare sanzioni ammnistrative e penali. 

Sistemi di Allerta: quanto tempo ha l’imprenditore per adeguarsi? 

La legge ha concesso 18 mesi, dalla data di entrata in vigore, alle imprese per adottare i Sistemi di Allerta proprio in considerazione della delicatezza dell’argomento e dei tempi necessarie per capire la nuova normativa e per adeguare la struttura aziendale alla nuova richiesta. Pertanto la prossima scadenza è ad Agosto 2020. 

Sindaci ed Amministratori sono chiamati fin da subito ad entrare nel merito di questa legge, altrettanto importante come la Dichiarazione dei Redditi o la redazione del Bilancio al fine di arrivare all’appuntamento del prossimo anno, compliant o detto in italiano adeguati ed in linea con la nuova legge. 

Nei prossimi post parleremo dei bilanci che saranno approvati nel prossimo anno, ma prima dell’agosto 2020. Devono già fare riferimento ai sistemi di allerta? 

Sistemi di allerta: sono già legge?

Sistemi di Allerta: come nasce la legge? 

Per completezza mi piace ricordare come nasce questa legge e ricordare che, nell’ottica della razionalizzazione e semplificazione, il legislatore ha voluto adottare un vero e proprio Testo Unico. E’stato un Testo Unico il cui processo di formazione affonda le radici nei primi anni di questo secolo, e che ha visto inizialmente la ripetuta modifica della legge fallimentare, anche attraverso sostanziali modifiche ad esempio del Concordato Preventivo. 

Ma è poi nel 2015, con la costituzione della Commissione Parlamentare Rorhdorf di riforma della disciplina della crisi d’impresa, che ha avuto inizio il percorso concreto che ha portato alla legge oggi in vigore. 

Tutte le forze politiche parlamentari ne sono state sostenitrici, dalla sinistra alla destra incluse forze populiste come il Movimento 5 Stelle e la Lega. E bisogna anche ricordare che una forte spinta arriva dalla Comunità Europea e dalla BCE. Scopo ultimo della legge è quello di preservare il sistema finanziario. Avremo modo di parlarne. 

Quali sono gli imprenditori coinvolti nelle normative sui sistemi di allerta?

Sistemi di Allerta: quali imprenditori sono coinvolti?

A chi si rivolge la legge?

Il nuovo Testo Unico della Crisi d’Impresa introduce sostanziali modifiche al Codice Civile in tema di individuazione della modalità di conduzione dell’azienda. E’ una svolta epocale che obbliga l’imprenditore a concentrarsi sull’assetto organizzativo e contabile anche al fine di essere nelle condizioni di rilevare tempestivamente un’eventuale crisi. 

E’ opportuno da subito sgomberare il campo da eventuali fraintendimenti che potessero insorgere relativi alla norma che disciplina l’obbligo di adozione del collegio sindacale o del revisore. 

Sistemi di Allerta: quali sono i parametri minimi? 

  • 4 milioni € di ricavi,
  • 4 milioni € di attivo
  • 20 dipendenti 

Questi i parametri di soglia al di sopra della quale scatta l’obbligo di nomina. Ma attenzione, questo nulla ha a vedere con la richiesta del nuovo Testo Unico. Non esistono limiti dimensionali all’applicazione del principio di gestire l’impresa con un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile. 

I Sistemi di Allerta: quali imprenditori sono coinvolti?

Risulta utile paragonare il testo dell’art.2086 cc oggi in vigore ed il precedente testo.

Testo oggi in vigore: 

“ 1. L’imprenditore è il capo dell’impresa e da lui dipendono gerarchicamente i suoi collaboratori.

2. L’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale.” 

Testo precedentemente in vigore: 

“ 1. L’imprenditore è il capo dell’impresa e da lui dipendono gerarchicamente i suoi collaboratori.” 

La nuova legge introduce per tutti gli imprenditori, da quelli micro ed individuali a quelli organizzati sotto forma societaria, società di persone o società di capitali, una unitaria richiesta di operare l’impresa tramite un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato, richiesta che prima dell’introduzione della legge era previsto esplicitamente solo per le società di capitali. 

La nuova legge, pertanto, richiede uno sforzo evolutivo a tutti gli imprenditori ovvero di strutturarsi in modo tale che con il supporto di una moderna e razionale organizzazione delle funzioni aziendali, dei processi produttivi e decisionali, si abbia il raggiungimento dell’obiettivo ultimo dell’impresa. 

Tale obiettivo si può individuare nella continuità aziendale e la continuità aziendale si potrà mantenere solo se la eventuale crisi e gestita in maniera consapevole e proattiva. 

Sistemi di allerta: come raggiungere l’obiettivo? 

Solo uno strutturato sistema di controllo di gestione permette di raggiungere questo obiettivo e soprattutto permette ad altri soggetti terzi, si pensi ad un Tribunale, che in un susseguente futuro leggano le azioni intraprese e le giudichino alla luce di una ferrea razionalità basata sui numeri. 

L’inesistenza stessa di un sistema amministrativo e contabile adeguato e previsivo potrebbe proiettare automaticamente una luce sinistra sull’imprenditore che non l’ha costituita per tempo. 

Il giudizio e l’irrogazione delle sanzioni e pene sarà una conseguenza logica. 

A confermare quanto sopra, in un’ottica più ristretta della situazione di crisi debitoria, è l’art.3 del Testo Unico, rubricato ‘Doveri del Debitore’ che obbliga il debitore a rilevare tempestivamente lo stato di crisi. 

Sistemi di allerta: in conclusione 

In conclusione tutti gli imprenditori devono dotarsi di un efficace sistema di Controllo di Gestioni che sia disegnato e strutturato a misura sulla specifica organizzazione, sullo specifico sistema amministrativo e contabile. 

I sistemi di allerta sono già legge?